mercoledì 19 novembre 2014

GREENPEACE & CO.

ANTEFATTO:
Pausa pranzo. C'è il sole. Decido di fare un giro a piedi fino al centro del paesello per comprare un po' di pane.

FATTO:
Appena arrivo alla grande piazza del paese un ragazzino con una giacca arancione e un bel ciuffo mi sorride da lontano e allarga le braccia, un po' cosi, come Fonzie, come a voler dire "oh, ti stavo aspettando"...

Devono essere state le scarpe rosa fluo a trarlo in inganno sulla mia età, vista la lontananza...

E io, ricambiando il sorriso, gli dico: "ah-ah, I don't think so..."

A quel punto lui, in svizzero-lingua-sconosciuta-ai-comuni-mortali, dice qualcosa tipo: "Come fai a dire no se non sai neanche di cosa ti sto parlando..."
A quel punto io sfoggio SEMPRE la mia arma letale (che in realtà non serve a un cazzo, visto che qui tutti  parlano inglese) e, con il mio accento-che-piu'-British-non-si-puo', faccio: "I'm sorry, I don't speak Swiss German..." cercando di mettere pure un po' di empatia nella voce, come se davvero mi dispiacesse...

Al che lui (15 anni e 8 mesi circa) switcha all'inglese con la stessa rapidità con cui Arturo Brachetti si cambia d'abito.

Gli spiego che conosco Greenpeace, che sono dei grandi, che le balene come le salvano loro non le salva nessuno ecc. ecc... (e lo penso davvero eh); ma gli spiego anche che una volta WWF mi ha fregata e quindi ho deciso che mai piu' avrei abboccato all'amo.

Lui si dimostra molto interessato e vuole saperne di piu'.

Io, mentre in inglese gli spiego la vicenda, in italiano mi dissocio un attimo, lo guardo meglio e mi dico che se avessi 15 anni starebbe sicuramente sul mio diario.

Lui si mostra comprensivo verso la mia vicenda con WWF e mi dice: "I don't blame you. But if you change your mind, you know that I am right here!"

Io mi allontano pensando: "puoi contarci, cocco!" ; )

G.




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