mercoledì 12 novembre 2014

E IL NAUFRAGAR M'E' DOLCE IN QUESTO MARE...

Uno dei temi piu’ dibattuti, ultimamente, è quello della “dolce morte”, o eutanasia.
La storia di Brittany Maynard, che tutti conosciamo, ha riportato all’attenzione di molti questo tema difficile e cosi tanto personale da non avere, secondo me, un’opinione giusta o sbagliata.
Tutti hanno ragione. Chi dice che Brittany ha il diritto di morire come vuole, ma anche chi dice che concedere questa libertà a tutti gli ammalati potrebbe far sfuggire di mano la situazione, proprio perchè di cosi difficile discernimento.
Vietare ad una persona di andarsene quando e come decide lei, in una situazione come questa, per me è come augurarle di provare le peggiori sofferenze. Percio’ sentire la Chiesa dire “questo non si fa!” mi fa incazzare non poco.
Io penso che se cinque medici mi dicessero che non c’è niente da fare e che moriro’ provando dolori atroci...beh, allora anch’io cercherei un’uscita dignitosa e indolore, come Brittany. Anzi, farei proprio quello che ha fatto lei: cercherei di stare con le persone che amo, viaggerei il piu’ possibile e farei cose mai fatte. Non credo ci sia miglior congedo.
Anche per le persone intorno a lei, intendo. Ma che piacere puo’ avere un genitore a vedere un figlio andarsene soffrendo? Come se la dipartita stessa non fosse già sofferenza... In nome di cosa poi? Di un giorno in piu’? un mese? Un mese passato a letto, magari, senza riuscire a mangiare o a parlare...
Chi mai potrebbe volere questo??
E’ ovvio che nessuno vorrebbe sentirsi dire a 29 anni (ma neanche a 39, 49...) “la tua strada finisce qui...”; ma se questo deve essere e indietro non si puo'  tornare...beh, allora meglio il “minore dei mali” -in senso letterale.
Certo, non sceglierei il giorno dopo il compleanno di qualcuno dei miei cari, quello no... ma anch’io farei lo stesso. Me ne andrei portandomi via e lasciando ai miei cari ricordi di momenti ed emozioni felici.
E comunque, non spetta a noi giudicare su questioni cosi personali.

Gio

2 commenti:

  1. Assolutamente d'accordo. Su ogni punto

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  2. concordo con te, infatti difenderò sempre aborto, eutanasia, fecondazione e tutte le scelte che riguardano la persona! non è questione etica, è buon senso, e sono stufa che dietro la questione etica si nascondano i fanatici religiosi! se una persona non si è trovata in quella situazione non ha diritto di pronunciarsi, punto!
    ci sono persone che affrontano la sofferenza perché il loro credo glielo "suggerisce", ben venga, loro scelta personale..ma non possono pretendere che non credenti facciano lo stesso, o si?

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