martedì 1 ottobre 2013

ILLUMINAZIONE ANALCOLICA ovvero DEL MIO E DI ALTRI EXPAT

Su un sito a me caro, trovo questo giochino/articolo proveniente da un altro blog



Fa sorridere, e siccome per la prima volta da quasi tre anni ho girato l’angolo e ho iniziato a vedere le cose da un’altra prospettiva, questo giochino mi ha fatto pensare a quali fasi io abbia vissuto da quando sono qui.

A dire la verità non molte...sono stata fase 5. e 7. per quasi tutti questi tre anni...un po’ perchè ho iniziato a lavorare il giorno dopo che sono arrivata qui, e quindi non ho avuto molto tempo per permettermi di passare attraverso varie fasi né tantomeno di analizzarmi/le perchè ero troppo impegnata a conoscere un Paese nuovo, un lavoro nuovo, una azienda nuova, nuove persone, un nuovo stile di vita ecc... e poi perchè la mia vita privata è passata attraversato un paio di cicloni in due anni e quindi davvero non era il caso di fare tanto i filosofici e mettersi ad analizzare stati d’animo, fasi dell’integrazione, bilanci sull’espatrio...

Oggi, invece, che sono piu’ tranquilla (?) e ho messo qualche punto fermo nella mia vita (??) ho tolto le lenti rosa che la Svizzera dà in dotazione a chi arriva da Paesi sgangherati come il mio e sono in piena fase 6. RECONSTRUCTION & WORK THROUGH.

Ci sono dentro fino al collo! Sto completamente rivalutando ogni cosa che vedo, sento, leggo, ogni comportamento, ogni abitudine, ogni regola, con un senso critico affilatissimo e categorico.

Continuo ad amare Zurigo come quando l’ho vista la prima volta e l’ho scelta come meta di vita, le cose che mi  piacquero di piu’ allora sono ancora quelle che mi piacciono di piu’ oggi, quelle di cui godo con maggior enfasi perchè sono quelle che me l’hanno fatta scegliere e quelle che mi fanno decidere di restare (ancora un po’). Ma adesso è diverso. E’ come se avessi avuto l’accesso al backstage, adesso vedo quello c’è dietro, sempre di piu’ e sempre piu’ chiaramente...e tutto nel giro di un trasloco...

A volte mi sento un po’ il Tom Cruise di Jerry Maguire che dopo una sbronza riceve un’illuminazione su un sacco di cose...solo..senza la sbronza! (dovro’ rimediare) ;)  Un’illuminazione analcolica la mia, quindi, ma pur sempre un’illuminazione! Non che questo cambi granchè la mia routine quotidiana, ma un po’ di consapevolezza in piu’ in tasca non fa mai male!

Auguro a tutte le ragazze italiane che stanno arrivando di poter avere la stessa esperienza di espatrio che ho avuto io perchè avere un’epifania dopo tre anni ti trova già pronta con gli strumenti per affrontarla. So che molte arrivano qui con mille speranze e aspettative ma anche con mille paure e dubbi. Tante purtroppo non si lasciano mai indietro veramente l’Italia e questo non aiuta l’integrazione che già di per sé è una cosa moooolto soggettiva e dipendente da un tal numero di fattori che è impossibile farne una scienza esatta, se poi ci si mette a fare confronti con il nostro passato (perchè di questo si tratta) o con le nostre abitudini si entra in un circolo vizioso la cui forza centripeta ci respingerà per forza indietro da dove siamo venuti.

Nelle ultime settimane ho ricevuto alcune richieste di informazioni da persone che vorrebbero venire in Svizzera, o che stanno per venirci; a tutti ho detto: non pensate di trovare una little Italy, venite preparati e soprattutto non venite per fuggire da qualcosa, non funzionerebbe...
Non bisogna dimenticare che la Svizzera è si un Paese molto piccolo, ma pur nella sua piccolezza è uno dei piu’ multietnici (d’Europa? del mondo?). La Svizzera è formata non solo da tanti piu’ o meno piccoli cantoni già molto diversi tra loro, ma è fatta anche tanto dai Paesi che le stanno intorno (Francia, Germania, Austria, Italia) e dai tanti tanti stranieri che arrivano qui da OGNI parte del mondo. Percio’ bisogna venire con lo spirito giusto, con la curiosità e l’apertura verso tutto cio’ che di nuovo si incontrerà (e ci sorprenderà) lungo il cammino.

Quindi, buona fortuna a tutti gli expat-to-be!
Gio

Nessun commento:

Posta un commento