martedì 6 agosto 2013

Don’t like to be an expat? Don’t be one!!

Il tema dell’ “expat infelice” è uno di quelli che mi accende! Pur essendo io stessa una expat e conoscendo le difficoltà che la condizione puo’ comportare, non sopporto il tipo dell’expat lamentoso. Per la serie: “vivo qui perchè questo Paese mi dà quello che il mio Paese di origine non mi dà, ma continuo a lamentarmi tutto il tempo perchè vorrei essere li e non qui”.

So che in Svizzera (nella Svizzera tedesca per di piu’) piu’ che in altri Paesi puo’ essere difficile inserirsi con i locali per via del loro carattere chiuso, per la lingua che non né facile, né tantomeno intuibile, per il clima che magari non facilita la vita all’aria aperta per gran parte dell’anno...ma ho sentito gente lamentarsi perché salutano troppo, o perchè dicono sempre “buon appetito” o per le scarpe che portano...

Ho sentito gente dire: “lavoro qui ma non voglio che mia figlia sia svizzera; appena vado in pensione me ne torno in Francia”. Conosco gente che ogni sabato si fa km e km in auto per andare a fare la spesa in Francia con la scusa di risparmiare -ma è scientificamente provato che non si risparmia un bel tubo!!

Ecco io a questa gente vorrei dire: “perchè non te ne torni da dove sei venuto? Perchè fai l’expat se non hai né la voglia, né l’apertura mentale, né la flessibilità per essere un expat felice?” (e non rompere le scatole agli altri e soprattutto al Paese che ti sta ospitando, aggiungerei...)

Non sopporto chi sputa nel piatto in cui mangia!

Se non sei qui per scelta significa che sei in fuga da un Paese che non ti sta assicurando i servizi basilari o che non ti puo' offrire lo stile di vita che vorresti per te e per la tua famiglia; e allora, se è cosi, abbassa la testa con un po' di umiltà e prova a conoscere il Paese che ti sta dando un lavoro, una casa, una scuola per tua figlia; prova a conoscere la loro cultura, le loro abitudini, la loro storia...magari potresti scoprire che per una volta sarebbe bello andare al lago a farsi una nuotata piuttosto che in macchina oltreconfine a comprare 100% made in Carrefour!


The "unhappy expat" is a very sensitive topic for me. Being myself an expat, I know how difficult it can be to be in a foreign country, but I can't stand the expat type: "I'm just here to exploit what your country can give as I wouldn't be able to get it in my own country but I don't want like being here and I wish I were there".

I know that in Switzerland, more than in other countries, it can be difficult to get in contact with Swiss people as they are very reserved and because the weather and the language don't help at all, but I have heard people complaining for the most stupid reasons, like greeting too much, saying "en guete" too often, the shoes they wear...

I've heard people saying: "I work here but I don't want my child to be Swiss. Once I retire, I'll go back to France". I know people that every weekend drive for km to go and shop in France justifying the nonsense with the fact that they save. It is proved, though, there is no much saving in all this...


A question always raise to my  mind then: "why don't you go back in your wonderful country? why are you an expat if you are not open minded and flexible enough to be one?"

If you didn't choose to be here it means you are here because your country can't give you the basic services or the life style you are looking for. If it is so, then be humble and try and get to know the country that is hosting you, their culture and their history; you might find out then it could be nice for one Saturday to go to the lake for a swim instead of going shopping in your Carrefour Temple!

5 commenti:

  1. ciao,

    è giusto quello che scrivi , ma in ogni caso e in ogni circostanza penso sia meglio apprezzare e focalizzare sulle molte cose positive che ogni nuovo Paese ti offre , in Svizzera di cose positive ce ne sono davvero molte !
    Sulla spesa ho qualche riserva ......mia figlia vive a Basel e da lì Francia e Germania sono veramente a due passi, per molte cose è più conveniente , certo se devi partire da Zurigo , mi sembra una follia !

    ave

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Ave! si concordo anch'io che, per chi vive sul confine, sia piu' conveniente andare a comprare aldilà. Ma da Zurigo, e per due, davvero no... ;)

      Elimina
  2. tu sai già come la penso. l'espatriato ha tante fasi e non è bello conoscerne alcuni ancora nella fase del rifiuto.
    Come sai io vengo a contatto con tante di voi, qui da tanto o da poco, ci sono quelle per cui è facile adattarsi altre meno, per me per dire non fu facile, diciamo che non sono stata neanche troppo fortunata all'inizio per questo cerco, a modo mio, di aiutare le altre! Forse proprio per questo forse non ci faccio più caso ma è sicuramente un malessere brutto non stare bene nel posto in cui si vive!
    Ah poi cerco sempre di distinguere coi lamentosi cronici, quelli pure nel loro paese stanno male e li c'è poco da fare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Intendiamoci, il mio post non parla di chi prova ad inserirsi ma non ci riesce, per vari motivi. La mia è una critica aperta all'arroganza di dire: "sto qui per sfruttare il tuo Paese perchè nel mio non troverei un lavoro, ma non piace niente e non voglio nemmeno fare lo sforzo di provarci". Ecco questa mediocrità e questa arroganza mi fanno arrabbiare. Se poi hai la superbia di dirlo in faccia a due svizzeri, ecco li per me diventi il re dei cretini!
      Passo e chiudo :)

      Elimina
  3. Rientra comunque sempre nella mentalità di chi deve per forza lamentarsi, di chi non sa vivere il presente. Non sottovaluto la cosa... capisco che non sia facile ma ogni scelta ben ponderata ha sempre lati positivi e negativi. Se si fa va accettato il pacchetto completo! un forte abbraccio Giovanna e grazie per i tuoi commenti sempre pertinenti e gentili. Grazie di cuore! a presto

    RispondiElimina