Uno dei temi piu’ dibattuti, ultimamente, è quello della “dolce
morte”, o eutanasia.
La storia di Brittany Maynard, che tutti conosciamo, ha
riportato all’attenzione di molti questo tema difficile e cosi tanto personale
da non avere, secondo me, un’opinione giusta o sbagliata.
Tutti hanno ragione. Chi dice che Brittany ha il diritto
di morire come vuole, ma anche chi dice che concedere questa libertà a tutti gli
ammalati potrebbe far sfuggire di mano la situazione, proprio perchè di cosi
difficile discernimento.
Vietare ad una persona di andarsene quando e come decide
lei, in una situazione come questa, per me è come augurarle di provare le
peggiori sofferenze. Percio’ sentire la Chiesa dire “questo non si fa!” mi fa
incazzare non poco.
Io penso che se cinque medici mi dicessero che non c’è
niente da fare e che moriro’ provando dolori atroci...beh, allora anch’io
cercherei un’uscita dignitosa e indolore, come Brittany. Anzi, farei proprio
quello che ha fatto lei: cercherei di stare con le persone che amo, viaggerei
il piu’ possibile e farei cose mai fatte. Non credo ci sia miglior congedo.
Anche per le persone intorno a lei, intendo. Ma che
piacere puo’ avere un genitore a vedere un figlio andarsene soffrendo? Come se
la dipartita stessa non fosse già sofferenza... In nome di cosa poi? Di un
giorno in piu’? un mese? Un mese passato a letto, magari, senza riuscire a
mangiare o a parlare...
Chi mai potrebbe volere questo??
E’ ovvio che nessuno vorrebbe sentirsi dire a 29 anni (ma
neanche a 39, 49...) “la tua strada finisce qui...”; ma se questo deve essere e
indietro non si puo' tornare...beh, allora meglio il “minore dei mali” -in senso
letterale.
Certo, non sceglierei il giorno dopo il compleanno di
qualcuno dei miei cari, quello no... ma anch’io farei lo stesso. Me ne andrei
portandomi via e lasciando ai miei cari ricordi di momenti ed emozioni felici.
E comunque, non spetta a noi giudicare su questioni cosi
personali.
Gio
Assolutamente d'accordo. Su ogni punto
RispondiEliminaconcordo con te, infatti difenderò sempre aborto, eutanasia, fecondazione e tutte le scelte che riguardano la persona! non è questione etica, è buon senso, e sono stufa che dietro la questione etica si nascondano i fanatici religiosi! se una persona non si è trovata in quella situazione non ha diritto di pronunciarsi, punto!
RispondiEliminaci sono persone che affrontano la sofferenza perché il loro credo glielo "suggerisce", ben venga, loro scelta personale..ma non possono pretendere che non credenti facciano lo stesso, o si?