martedì 11 novembre 2014

DI PURISMI LINGUISTICI

Quando ho scelto di studiare lingue ben XX anni fa, non eravamo ancora né nell’era dei voli low cost –che hanno facilitato gli spostamenti, i weekend all’estero, gli studi a Londra ecc. – né tantomeno nell’era tecnologica di internet, dove tutto si trova online, dove tutto il popolo di internet parla inglese e dove google translate la fa da padrone (inspiegabilmente).

Percio’, ai tempi miei, le reazioni erano piu’ o meno queste:
-brava, impara le lingue che servono sempre! –brava, impara le lingue che cosi puoi viaggiare! –brava, impara le lingue che cosi poi fai la hostess!

Poi sono arrivati i voli low cost e fare la hostess non è piu’ stato un lavoro esotico, né prestigioso...

Poi è arrivato internet e l’inglese si impara gratis e con il minimo sforzo su you tube.

Evitero’ di dirvi cosa sto pensando in questo momento di tutta questa situazione e arrivo al dunque.

A quei tempi là nessuno mi disse: “stai attenta, il cervello ti andrà in pappa quando passerai da una lingua all’altra come una pallina nel flipper!”

L’argomento è uno dei piu’ scottanti, ultimamente, a casa Misou.

Mi sono accorta che negli ultimi mesi mixo le lingue in maniera vergognosa, non riesco piu’ a isolare una lingua in una data situazione o a collegarla ad una persona o ad un gruppo. Ho l’impressione che appena arrivata qui avevo gestito la multiculturalità della mia azienda, della città e della mia vita con maggior padronanza.

Ora mi sembra che le aree linguistiche del mio cervello siano mischiate in maniera indissolubile e quindi mentre parlo tiro fuori le parole a casaccio, come quando da piccola mi chiamavano sul palco e mi facevano tirare fuori i numeri della lotteria. Stessa casualità. Stessa percentuale che esca il 31 o il francese...

Forse è la situazione che è cambiata. Fino ad un anno fa il francese era la lingua principale di lavoro, era la lingua del gruppo di amici che frequentavamo piu’ spesso e a casa ero da sola, quindi scattava l’italiano in automatico nei miei monologhi e alla tv.
Ora sono tornata a lavorare in tedesco, la sera quando arrivo a casa si parla inglese, gli amici francesi non li vedo quasi piu’ e l’unica occasione che avevo di parlare italiano, cioè gli apero con le donne, sta anch’essa scomparendo.

Il risultato sono frasi del tipo: hai un Taschentuch? This is the difference between employee and ouvrier... what do you think? Andiamo alla festa?
Cioè, praticamente NON SE PO’ SENTI'!!!

E in tutta questa Babele ho coinvolto pure Misou, che fino ad ora era stato un bilingue con le idee ben chiare ;) LOL

Per questo ci siamo (cioè, io...) riproposti di stare un po’ piu’ attenti a non mixare troppo e a tenere l’inglese come “lingua di casa”, finora con risultati penosi O.o

Ma! Durante questo weekend ho notato che anche la famiglia di Misou mixa (ogni tanto), perfino sua mamma che è madrelingua! Quindi mi sono rilassata un po’... ;)

Succede anche a voi amiche expat? Come gestite le varie lingue tra casa e fuori?

Consolatemi, vi prego...

Gio

1 commento:

  1. A me mancano spesso le parole in italiano, perciò italianizzo quelle crucche. Tipo mi bewerbo per un lavoro, ti do Bescheid e mi froio sopra un sacco di cose.

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