Quando ho scelto di studiare lingue ben XX anni fa, non
eravamo ancora né nell’era dei voli low cost –che hanno facilitato gli
spostamenti, i weekend all’estero, gli studi a Londra ecc. – né tantomeno nell’era
tecnologica di internet, dove tutto si trova online, dove tutto il popolo di
internet parla inglese e dove google translate la fa da padrone (inspiegabilmente).
Percio’, ai tempi miei, le reazioni erano piu’ o meno
queste:
-brava, impara le lingue che servono sempre! –brava,
impara le lingue che cosi puoi viaggiare! –brava, impara le lingue che cosi poi
fai la hostess!
Poi sono arrivati i voli low cost e fare la hostess non è
piu’ stato un lavoro esotico, né prestigioso...
Poi è arrivato internet e l’inglese si impara gratis e
con il minimo sforzo su you tube.
Evitero’ di dirvi cosa sto pensando in questo momento di
tutta questa situazione e arrivo al dunque.
A quei tempi là nessuno mi disse: “stai attenta, il
cervello ti andrà in pappa quando passerai da una lingua all’altra come una
pallina nel flipper!”
L’argomento è uno dei piu’ scottanti, ultimamente, a casa
Misou.
Mi sono accorta che negli ultimi mesi mixo le lingue in
maniera vergognosa, non riesco piu’ a isolare una lingua in una data situazione
o a collegarla ad una persona o ad un gruppo. Ho l’impressione che appena
arrivata qui avevo gestito la multiculturalità della mia azienda, della città e
della mia vita con maggior padronanza.
Ora mi sembra che le aree linguistiche del mio cervello
siano mischiate in maniera indissolubile e quindi mentre parlo tiro fuori le
parole a casaccio, come quando da piccola mi chiamavano sul palco e mi facevano
tirare fuori i numeri della lotteria. Stessa casualità. Stessa percentuale che
esca il 31 o il francese...
Forse è la situazione che è cambiata. Fino ad un anno fa
il francese era la lingua principale di lavoro, era la lingua del gruppo di
amici che frequentavamo piu’ spesso e a casa ero da sola, quindi scattava l’italiano
in automatico nei miei monologhi e alla tv.
Ora sono tornata a lavorare in tedesco, la sera quando
arrivo a casa si parla inglese, gli amici francesi non li vedo quasi piu’ e l’unica
occasione che avevo di parlare italiano, cioè gli apero con le donne, sta anch’essa
scomparendo.
Il risultato sono frasi del tipo: hai un Taschentuch? This is the difference between
employee and ouvrier... what do you
think? Andiamo alla festa?
Cioè, praticamente NON SE PO’ SENTI'!!!
E in tutta questa Babele ho coinvolto pure Misou, che
fino ad ora era stato un bilingue con le idee ben chiare ;) LOL
Per questo ci siamo (cioè, io...) riproposti di stare un
po’ piu’ attenti a non mixare troppo e a tenere l’inglese come “lingua di casa”,
finora con risultati penosi O.o
Ma! Durante questo weekend ho notato che anche la
famiglia di Misou mixa (ogni tanto), perfino sua mamma che è madrelingua! Quindi
mi sono rilassata un po’... ;)
Succede anche a
voi amiche expat? Come gestite le varie lingue tra casa e fuori?
Consolatemi, vi prego...
Gio
A me mancano spesso le parole in italiano, perciò italianizzo quelle crucche. Tipo mi bewerbo per un lavoro, ti do Bescheid e mi froio sopra un sacco di cose.
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